sábado, junio 30, 2007

Roma Virtual

Se esta construyendo en tres dimensiones, una maqueta virtual de Roma, la capital imperial de la que se considera la más grande simulación por ordenador de una ciudad de la Antigüedad.
Rome reborn (Roma renacida) se ha presentado hoy con una primera entrega que muestra la ciudad en su punto más álgido, en el 320 después de Cristo, bajo el emperador Constantino, cuando en ella vivían un millón de habitantes.
Elaborada por Bernard Frischer, de la Universidad de Virginia, Rome reborn mostrará en el futuro la evolución desde las cabañas de la edad de bronce hasta el saqueo de Roma del siglo V después de Cristo y las devastadoras guerras contra los bárbaros.




FONTANA DI VIA DI PORTA SAN PANCRAZIO


La fontana, posta all’inizio di via di Porta San Pancrazio in angolo con via Garibaldi, è costituita da una semplice vasca marmorea ellittica, addossata alla parete, su cui sono state collocate, appena al di sopra del bordo della vasca, in una nicchia leggermente concava, una protome leonina e due bocchette laterali su borchie in marmo con stella a sei punte, dalle quali attualmente fuoriesce l’acqua. La pavimentazione attorno alla vasca è realizzata con vari frammenti di marmi antichi e travertino.


Al di sopra della fontana, è collocata una lapide sormontata dallo stemma di papa Urbano VIII Barberini (1623-1644) con tiara pontificia e chiavi decussate che ricorda il restauro del muro di sostegno delle pendici del Gianicolo eseguito nel 1629 a tutela del vicino complesso di San Pietro in Montorio, come si legge nel testo:
“URBANO OCTAVO / MONTIS AUREI COENOBIO / PAUPERIBUS DE OBSERVANTIA REFORMATIS / CONCESSO / JANICULI DELABENTE RUINIS / BARBERINA LIBERALITATE REPARATO / MDCXXIX (A Urbano VIII, per aver restaurato, con generosità degna dei Barberini, il cenobio di Montorio, affidato ai Minori Osservanti Riformati, cadente a causa delle frane del Gianicolo)”.


Nella vasca si è riconosciuto l’abbeveratoio collocato al tempo di papa Innocenzo XI Odescalchi (1676-1689) in corrispondenza della vena d’acqua, detta poi Innocenziana, rinvenuta durante i lavori alle mole di grano presso il vicino Bosco Parrasio.



Le tre mole da grano, alimentate dall’Acquedotto Paolo vennero riedificate nel 1682, data presumibile di collocazione del ricordato abbeveratoio, e si trovavano nell’area adiacente alla Cartiera realizzata verso il 1750, la cui facciata è ancora visibile in via di porta s. Pancrazio ai nn. 10 A-B.



La fontana, come attesta la moderna iscrizione sulla fronte della vasca: S.P.Q.R. / MCMXXXVII / E. F. / A. XV” fu sistemata dal Governatorato nel 1937.